PARTE V : NOSTALGIA

SAISON : SPRING / YEAR : 2022 / PHOTOS : @tomhgn_ / VIDEO : @23_productionss 

CAPITOLO 1 - EDUCAZIONE

Giorno n°1: Eccomi, sono passato dall'altra parte. "Un buon soggiorno" mi ha detto. Tutta la mia vita a fare zigzag, dovevo per forza scivolare un bel colpo. Non ho nemmeno paura, non sono nemmeno stressato. La passeggiata? Un cortile pieno di belle storie. Sguardi cupi che nascondono più paura che odio. Niente di peggio della paura, è imprevedibile. Cerco di ricordare dove è iniziato tutto. Eppure ho avuto una buona educazione. I miei primi ricordi di violenza risalgono a quei pomeriggi nella sala giochi. Mio padre mi lasciava stordire quei maledetti talpe per ore. Avevo 6 anni, quindi colpire cose armato di un martello per canalizzare la mia iperattività era ben visto. Dieci anni dopo, i sampietrini sfioravano i capelli della panettiera per finire la loro corsa nel cruscotto della Mondeo dei civili. Cosa c'è di meglio che spaccare i parabrezza della polizia per canalizzare l'energia rinchiusa nel mio corpo di giovane di sedici anni. La storia si ripete sempre. Forse non sono così gentile alla fine.

 

CAPITOLO 2 - SONS OF VX

Giorno n°35: Mi manca lo skate. Le scorribande urbane, gli aperitivi seduti sui gradini, le risse, l'odore di pipì. Da quando avevo 11 anni, giro per le strade in cerca di vizio e adrenalina. Ma cosa mi resta di tutto questo? Qualche scatto sfocato in analogico e una memoria indebolita da neuroni annebbiati dal THC. Se solo avessimo avuto qualcosa per filmare. Purtroppo, in quell'epoca in cui i telefoni cellulari erano limitati a funzioni più umili, conservare e montare un footage non si riduceva a qualche clic su uno schermo tattile. Ricordo quel flip su 6 gradini dall'altezza del mio metro e quaranta, appena spento la mia dodicesima candelina. Quel giorno, ero lontano dal immaginare che sarebbe stato sostituito qualche settimana dopo da un video amatoriale di matrimonio del padre del tipo a cui avevamo preso in prestito la videocamera. Quelle immagini di trentenni con la pancetta, ubriachi fino all'osso che si dondolavano sulla chenille mi perseguiteranno fino alla fine dei miei giorni... Maledetto VX. Ma amiamo così tanto quella cassetta a nastro. Il fascino della grana, la polvere che danza, tutta l'immaginario degli anni '90 racchiuso in un solo oggetto. Veneriamola come si deve, e salviamo la sua memoria.

 

CAPITOLO 3 - BREAKFAST

Giorno n°60: Con il senno di poi, la mia cella non è molto diversa dal mio primo monolocale di 18m², senza le scorribande amorose e le serate alcoliche. Di fronte alla scodella di oggi a mezzogiorno, un piatto di pasta troppo cotta immersa nella loro famosa salsa annacquata, sono nostalgico dei pranzetti domenicali di mia madre. Serviti a mezzogiorno, dopo una mattinata in after a ingurgitare ogni sorta di droghe pesanti, avevano un sapore particolare. Il corpo intorpidito, l'alito fetido, tra risalite di alcol e discese di acido, le mie pupille dilatate non avevano pari se non dalla porzione smisurata di spaghetti nel mio piatto. La cottura al dente, la salsa alle erbe, cosa c'è di meglio per iniziare un pisolino psichedelico tra incubi e coscienza onirica. Forse la droga mi manca un po'...

CAPITOLO 4 - DARKNESS

Giorno n°100: Ci siamo, l'assenza di curve nascoste dietro sottili vestiti pesa seriamente sulla mia coscienza. Ho finito PornHub, e il boss finale non aveva nulla da invidiare alle mie esperienze passate. Cerco di ricordare la mia prima ragazza. Probabilmente ha pochissimi ricordi di me, ma quella serata al cinema sarà il primo momento significativo della mia adolescenza. Sala n°9, le luci si spengono gradualmente. Lasciando campo libero a lunghi baci appiccicosi, alla scoperta del corpo femminile al tocco di una mano scivolosa, il tutto su uno sfondo di un film hollywoodiano mal doppiato che mescola astronavi e dittatura staliniana. A un'età in cui si è troppo giovani per uscire la sera e troppo grandi per credere alle cicogne, le sale buie del settimo arte si trasformano in regno della scoperta dei sensi. I porno sognati che ci cullano dall'inizio della pubertà sono a anni luce dal eguagliare le sensazioni scoperte quel giorno.

 

CAPITOLO 5 - EASY MONEY

Giorno n°120: Il denaro facile, che espressione strana per definire un modo di arricchirsi che in realtà non è affatto scontato. Il venture capital, l'arte e la maniera, le regole della strada, gli informatori, tanti fattori che, se non controllati, conducono a un esito raramente confortevole. È un vetro di macchina rotto che segnerà i miei primi passi nella delinquenza. Una autoradio strappata rivenduta a 50€. Un bottino magro per tutti i problemi imposti al suo proprietario, che probabilmente aveva più bisogno di quei soldi di me. Ma tutto questo era solo un gioco. L'adrenalina, il gatto, il topo, queste esperienze passate poco lusinghiere mi hanno almeno insegnato una cosa: il denaro facile è quando il lavoro si fa divertendosi.

CAPITOLO 6 - MIXTAPE

Giorno n°150: Una compilation incisa su CD-R, nulla di più nostalgico per immergermi in qualche decennio di ricordi. È intorno al 1998, dopo essere stato cresciuto al rock da mio padre per tutta l'infanzia, che il rap è entrato nella mia vita. Da quel giorno, l'ho visto evolversi contro la mia volontà, è chiaro che per sopravvivere, i suoi suoni dovevano cambiare con le generazioni. L'annientamento del formato fisico a favore dello streaming ha reso il suo consumo eccessivo, come un buffet a volontà dove si privilegia la quantità, senza educare il palato ai sapori presenti in ogni piatto. Ma come per ogni pasto, quando ci si sofferma su ogni ingrediente, che si sia cresciuti con la penna di AKH o le voci autotunate di PNL, ogni ricetta di questi ultimi 25 anni ha il suo carico di gemme, ed è guardando l'ampiezza del menù che ci si rende conto delle possibilità infinite che questo movimento può ancora offrirci.